giovedì 18 aprile 2024

Arnaldo Fraccaroli - Il cane poliziotto, 1940




 

Carl Maria von Weber + Concerto in fa maggiore per fagotto e orchestra op. 75 (1811)


Eutin [Lubecca] 18-Xll-1786 - Londra 5-VI-1826

Cugino di Constanze Weber, la moglie di Mozart, fu avviato ben presto alla carriera musicale, studiando con M. Haydn (il fratello di Franz Joseph) a Salisburgo e poi a Monaco. Nel 1803 si stabili a Vienna con la famiglia, perfezionandosi con l'Abbé Vogler e trasferendosi poi al servizio del principe Eugenio a Karlsruhe. Nel 1810 è a Stoccarda, poi a Darmstadt, facendosi intanto applaudire in vari centri come pianista e direttore d'orchestra; dal 1813 al '16 soggiorna a Praga come direttore d'orchestra all'Opera e nel 1817 assume la direzione dell'Opera tedesca di Dresda, da lui stesso esemplarmente organizzata. Ma l'attività instancabile di organizzatore, compositore e direttore fiacca il suo fisico, e nel 1824 deve ritirarsi a Marienbad, passando poi a Londra dove si spegne due mesi dopo il grande successo della sua ultima opera, Oberon.
I suoi resti furono traslati a Dresda nel 1844, e Wagner tenne in quell'occasione un discorso in memoria di un maestro a cui tanto doveva tutta la sua concezione teatrale.
Weber è giustamente considerato l'iniziatore del romanticismo musicale tedesco. Questo vale essenzialmente per la sua produzione operistica, ché nella sua vita breve ed operosa egli compose soprattutto per il teatro, recando un contributo insostituibile alla definizione dell'opera germanica: continuò la via già iniziata da Mozart con le opere tedesche e da Beethoven con Fidelio, trovando una forma ormai completamente libera da influenze italiane, ispirata a soggetti germanici, rinnovata nelle forme e nel linguaggio melodico che deriva più dal Lied tedesco che dall'aria italiana. La sua orchestra, anche nelle
opere di teatro, è arricchita e duttile, e partecipa attivamente allo svolgimento drammatico, tanto che lo stesso Wagner imparò moltissimo da lui.

Concerto in fa maggiore per fagotto e orchestra op. 75 (1811)
Il 1811 fu evidentemente per Weber un anno assai favorevole alla produzione di concerti, se vide la nascita dei tre concerti per clarinetto e di questo per il fagotto. Quest'ultimo nacque in seguito ai successi ottenuti con quelli per clarinetto, e fu richiesto a Weber da G. H. Brandt, membro dell'orchestra di corte di Monaco. È un lavoro di notevole virtuosismo strumentale (specie nel finale) e presenta anch'esso alcune belle melodie di conio tipicamente weberiano.
Comprende un "Allegro ma non troppo" con carattere di marcia, un "Adagio" e un "Rondò" ('Allegro') estremamente brillante.


mercoledì 17 aprile 2024

Maria Cristina Buoso: Pensiero killer


Kirk si alzò dal letto, si diresse alla finestra e l’aprì, inspirò profondamente, si tolse l’accappatoio ed uscì nudo sul terrazzo dell’attico del suo appartamento al quindicesimo piano di una città che gli era familiare come il Tibet.
Si guardò attorno, le luci della notte stavano lasciando il posto alla luce del giorno che a fatica si faceva strada tra l’inquinamento. Come ogni mattina fece la sua mezz’ora di ginnastica e di yoga prima della doccia che l’avrebbe riconciliato con quel mondo che gli era estraneo.
Poggiò la tazza del caffè vicino al PC e cominciò a scrivere sulla tastiera una serie di sigle che gli permisero di entrare nel server del computer che utilizzava come casella postale segreta, si mise a leggere tutte le email arrivate negli ultimi giorni fino alle più urgenti a cui prestò maggior attenzione e a cui decise di dare la precedenza. 
Era fortunato, poteva fare il suo lavoro comodamente da casa e scegliere quello che gli avrebbe fruttato maggior guadagno con poco impegno. Nessuno lo conosceva e questo era un vantaggio per lui. Usciva dal suo attico due o tre volte all’anno e solo se ne aveva voglia.  Internet era una bella invenzione, tutto quello di cui aveva bisogno lo ordinava e gli veniva recapitato a casa. Abitava lì da circa dieci anni e nessuno l’aveva mai visto, era una struttura abitativa in cui vivevano più di 300 persone, tutte indifferenti alla curiosità. Nessuno doveva invadere la sua privacy, neppure la donna che veniva a tenergli pulito l’appartamento due volte alla settimana, quando arrivava lui si spostava in un’altra stanza fino a quando non andava via.
Si mise a studiare i due casi per capire come svolgerli al meglio e dopo un accurato esame decise che quello del signor X dovesse avere la precedenza. Doveva essere risolto entro un’ora altrimenti.............. sospirò! Tutti lo cercavano quando ormai il tempo stringeva, mai nessuno che si preoccupasse di contattarlo in tempo. Questo era l’unico handicap del suo lavoro.
Un giorno, di circa undici anni fa, scoprì di avere delle particolari capacità di comunicare con il pensiero. Quel giorno, il suo datore di lavoro l’aveva trattato male davanti ai suoi colleghi e questo lo fece arrabbiare in una maniera che non gli era mai successo prima. Lo fissava con odio e lo immaginava soffocato dalle sue parole; davanti a tutti morì soffocato mentre urlava e imprecava. La polizia non capiva come fosse successo e nessuno sospettò di lui. Anche Kirk non capì subito che era stato lui l’artefice di quella morte improvvisa.  
Lentamente cominciò a ricordare alcuni episodi della sua vita a cui non sapeva dare una spiegazione logica e si mise a leggere tutto quello che trovava sull’argomento, voleva essere sicuro di avere quella particolare capacità. Doveva fare una prova per essere sicuro, per cui decise di vendicarsi di una donna che lo aveva lasciato qualche mese prima. Visualizzò la casa dove abitava; sapeva che alle otto di mattina lei faceva una breve corsa attorno alla sua abitazione prima di andare al lavoro e con il pensiero l’accompagnò durante la sua corsa e quando la sentì in affanno la costrinse a correre sempre più forte fino a quando non morì perché il cuore non riusciva a reggere lo sforzo. 
Kirk decise in quel momento quale sarebbe stato il suo futuro lavorativo. 
Si dimise da un lavoro che detestava e cominciò a creare la sua nuova attività passo dopo passo con calma e precisione. Nel Dark web la sua sigla era una garanzia di successo di un lavoro ben eseguito, certo costava un po' ma garantiva sempre il risultato.
Si diresse sul terrazzo nell’angolo che aveva riservato come area di lavoro. Si sedette su di un cuscino morbido tra piante di edera e di ibisco, si mise davanti una foto della futura vittima e il programma della sua giornata tipo, trovò il momento giusto per intervenire senza destare sospetti e si concentrò. Visualizzò la vittima, l’accompagnò per alcuni minuti e appena arrivò il momento propizio................. ecco fatto!
Aveva terminato il primo incarico, prese un fiammifero, bruciò i fogli che aveva davanti a sé, inspirò con calma e si alzò in piedi, rientrò nello studio, prese gli altri fogli per il secondo intervento e sorseggiando il suo caffè ritornò sulla terrazza per l’ultimo servizio della giornata, poi l’attendeva un meritato riposo.

lunedì 15 aprile 2024

Ken Follett: La Cruna Dell'Ago


Era stato l’inverno più freddo degli ultimi quarant’anni. I villaggi nella campagna 
inglese erano isolati dalla neve, e il Tamigi era gelato. Un giorno di gennaio il treno 
da Glasgow per Londra arrivò a Euston con ventiquattro ore di ritardo. La neve e 
l’oscuramento contribuivano a rendere pericolosi i viaggi in auto: gli incidenti 
stradali erano raddoppiati, e la gente raccontava barzellette su come era più rischioso 
guidare una Austin Sette per Piccadilly di notte che attraversare con un carro armato 
la linea Sigfrido. 
Poi, venne la primavera, e fu splendida. I palloni di sbarramento galleggiavano 
maestosi nell’azzurro splendente del cielo, e i soldati in permesso amoreggiavano per 
le vie di Londra con ragazze in abiti sbracciati. 

La città non aveva molto l’aspetto della capitale di una nazione in guerra. 
C’erano dei segni, naturalmente; ed Henry Faber, pedalando dalla stazione di 
Waterloo in direzione di Highgate, li notò: mucchi di sacchetti di sabbia davanti agli 
edifici pubblici importanti; rifugi Anderson nei giardini suburbani, manifesti di 
propaganda sull’evacuazione e le precauzioni anti-aeree. Faber guardava tutte queste 
cose – era un osservatore molto più attento della media degli impiegati delle ferrovie. 
Vedeva frotte di bambini nei parchi, e ne concluse che l’evacuazione era stata un 
fallimento. Annotava il numero delle automobili che circolavano tranquillamente a 
dispetto del razionamento della benzina; e teneva conto dei nuovi modelli annunciati 
dalle case automobilistiche. 
Sapeva cosa significava il massiccio afflusso di lavoratori per il turno di notte in 
fabbriche dove, fino a pochi mesi prima, c’era stato a stento lavoro per il turno di 
giorno. Ma, soprattutto, registrava il movimento delle truppe sulla rete ferroviaria 
d’Inghilterra: tutte le pratiche passavano dal suo ufficio. Si poteva imparare molto 
dalle pratiche. Quel giorno, per esempio, aveva timbrato un’infornata di moduli che 
lo indussero a pensare che venisse allestita una nuova Forza di Spedizione. Era quasi 
certo che avesse un effettivo di 100 mila uomini, e fosse destinata alla Finlandia. 
C’erano dei segni, sì; ma c’era qualcosa di buffo in tutto quanto. Gli show della 
radio ironizzavano sulla pedanteria dei regolamenti di guerra, la gente cantava nei 
rifugi anti-aerei, e donne alla moda portavano le maschere antigas in contenitori 
confezionati in sartoria. 

Non si faceva che parlare della Barbosa Guerra. Era un fatto troppo grande e 
banale nello stesso tempo, come uno spettacolo al cinema. 
Tutti gli allarmi aerei, senza eccezioni, erano risultati falsi. 

Faber aveva un diverso punto di vista... ma, in effetti, era anche una persona 
diversa. 
Diresse la bicicletta in Archway Road, piegandosi un po’ in avanti per affrontare 

sabato 13 aprile 2024

In memoria di Rosario Castronuovo

da Lucaniart Magazine

Si è spento il 24 dicembre scorso, Rosario Castronuovo, poeta e scrittore lucano di Teana (PZ), che da molti anni viveva a Fiorano in provincia di Modena. Vogliamo ricordarlo con una poesia che abbiamo pubblicato come Associazione Culturale nelle plaquette di LucaniArt a tiratura limitata dal titolo “Il vangelo secondo Rosario”.

Il paese dei ricchi

Conosco un posto, io
dove la farina viene impastata con il latte
d’inverno, sui davanzali
fanno bella mostra pani bianchi
e dai tetti bassi
rigonfiano coperte soffici di torte
se ascolti bene, dall’interno delle case
senti sbattere telai
dondolio di culle e canti
ninna nanne
al mattino verso il monte
lunghe braccia di fumo
e mani rosa volano
ad abbracciare nuvole, cielo.

Rosario Castronuovo